Grazie fratello albero fonte della mia vita!
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Grazie fratello albero fonte della mia vita!

Gli alberi sono esseri meravigliosi, proteggono e sostengono la vita sul nostro pianeta, non a caso In alcune lingue native, il termine che corrisponde alle piante si traduce in
“coloro che si prendono cura di noi”.

 

Gli amati alberi sono talmente fondamentali, a tal punto da decidere il destino di intere popolazioni, come nella storia delle due antiche città, chiamate Uruk e Anuradhapura che furono soggette a destini diversi, decisi dall’amore e il rispetto per gli alberi.

 

Uruk era un’antica città di Sumer e poi di Babilonia situata ad est del fiume Eufrate in Iraq. Durante il periodo (4000-3200 aC), l’espansione di Uruk ha visto il passaggio da piccoli villaggi agricoli a città urbanizzate su larga scala governati da sistemi burocratici complessi.

 

La grande popolazione di Uruk si sviluppò tramite scambi commerciali, favorendo la crescita dell’artigianato sviluppando un modello civico basato sulla città, infatti Uruk nel 3000 aC era considerata densamente più popolata rispetto alle città urbanizzate dei giorni nostri, la densità della popolazione superava quella di New York ai giorni di oggi.

 

La città di Uruk dovette affrontare una situazione difficile a causa del sovraffollamento. L’affollata città dovette espandere continuamente il suo sistema di irrigazione per fornire acqua alla sua fiorente popolazione a scapito della natura. Mentre la città continuava ad espandersi, i contadini iniziarono a tagliare alberi per fare spazio a più raccolti, aumentare il commercio e stabilire economie in competizione.
Inizialmente sembrava che Uruk procedesse positivamente la sua espansione. Ma senza gli alberi a filtrare le riserve d’acqua, il sistema d’irrigazione di Uruk si contaminò. L’evaporazione dell’acqua lasciò depositi di minerali che resero il terreno troppo salato per l’agricoltura. Così l’espansione della città subì un rapido arresto a causa della sua non curanza per gli amati alberi.

 

Secoli dopo, Anuradhapura, situata sulle rive del fiume Malvathu nello Sri Lanka, fu testimone di un problema simile. Questa antica città si stava espandendo rapidamente e, come Uruk, la città faceva affidamento su un sistema di irrigazione ben pianificato per servire la sua popolazione in crescita.

 

Ma in Anuradhapura era diverso, la città considerava gli alberi sacri, la città ospitava il sacro albero della Bodhi, dove il Signore Buddha raggiunse l’illuminazione. Nonostante la rapida espansione urbana, la devozione religiosa della popolazione provocò un rallentamento del taglio degli alberi e gli agricoltori smisero di distruggere i raccolti per benefici commerciali, progettando il loro sistema di irrigazione in armonia con le foreste circostanti e in pace con la natura.

 

Così che la città di Anuradhapura, si espanse e crebbe fino a raggiungere più del doppio della popolazione di Uruk. Ancora oggi Anuradhapura si prende cura dei suoi alberi secolari piantati anni fa.

 

Gli alberi sono sempre stati fondamentali per lo sviluppo di popolazioni prosperose, oltre produrre ossigeno tramite l’affascinante e complesso processo di fotosintesi clorofilliana, essi agiscono come spugne naturali, assorbendo l’acqua piovana in eccesso prima di rilasciarla nuovamente nell’atmosfera.

 

La rete formata dalle loro radici protegge dagli smottamenti e permette al suolo di trattenere l’acqua e filtrare le tossine.

 

Le radici aiutano a evitare le alluvioni e riducono il bisogno di canali di scolo e di impianti di trattamento idrico.

 

Le foglie purificano l’aria trattenendo il carbonio e altri inquinanti e ciò li rende fondamentali anche nella lotta al cambiamento climatico.

 

Gli alberi hanno un ruolo vitale anche per la salute dei suoi abitanti. Nel 1870 a Manhattan (New York) la scarsa presenza di alberi non forniva ombra necessaria e gli edifici assorbivano una radiazione solare fino a nove volte superiore durante le peggiori ondate di calore estivo. Insieme alle scarse norme igieniche di allora, il caldo afoso rendeva la città un terreno fertile per i batteri, come quello del colera.

 

Nell’odierna Hong Kong, i grattacieli e le strutture sotterranee impediscono la crescita degli alberi. Questo contribuisce alla pessima qualità dell’aria della città, che provoca bronchiti e danneggia le funzioni respiratorie.

 

Gli alberi aiutano anche la nostra salute mentale. Le ricerche dimostrano come la presenza di fogliame aumenti la concentrazione e riduca i livelli di stress.
Inoltre, i pazienti che in ospedale hanno solo una vista su muri di mattoni guariscono più lentamente di quelli che godono di una vista sugli alberi.

 

Questi magnifici esseri sostengono la vita, la prosperità e la biodiversità, nella loro immobile natura svolgono costanti processi essenziali al mantenimento della vita sul nostro pianeta.

 

Grazie fratello albero!
Senza di Te la mia vita sarebbe solo un’inutile sopravvivenza in un mondo cieco, sordo e malato.

 

 a cura del

Team l’orto lieto

 

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