”La salute si basa sulla felicità”
(Patch Adams, padre della clownterapia)
Pensa te: invece di vivere la nostra vita in modo naturale, cioè in maniera spensierata, gioiosa, leggera e libera, ci siamo messi a studiare quello che c’è dietro la vita stessa. Questo studio, però, è confortante perché sostiene quello che intuitivamente già sappiamo: ridere fa un mondo di bene!
Nell’ambito dell sorriso, spicca il nome di Guillaume-Benjamin-Amand Duchenne de Boulogne (1806 – 1875) neurologo francese che diede un grande impulso alla scienza della elettrofisiologia muscolare. Duchenne ha descritto, nel dettaglio, come si differenziano i sorrisi falsi da quelli autentici; da allora in poi, il “sorriso di Duchenne” non può che evocare il “sorriso vero”.
Si sorride per motivi diversi: per euforia, allegria, eccitazione e divertimento. Un “sorriso di Duchenne” si verifica quando gli angoli delle labbra si alzano e viene sollecitato anche il muscolo intorno agli occhi, chiamato: orbicuaris oculi. Per questo è possibile vedere un sorriso anche se portiamo la mascherina!
Sentirsi bene può portare a sorridere, ma i ricercatori psicologi: Sarah Pressman e Tara Kraft affermano che anche l’inverso è vero. Grazie ai loro studi, oggi, abbiamo la conferma che anche un sorriso finto contiene in sé il potere della guarigione!
Del resto, lo stesso monaco maestro zen, Thich Nhat Hanh, dice: “A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma a volte il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia”.
Pressman e Kraft hanno condotto un esperimento con alcuni studenti: sono stati divisi in tre gruppi, ed ogni gruppo è stato addestrato per “contenere” un’espressione facciale diversa.
Ai partecipanti è stato chiesto di tenere le bacchette in bocca, in modo tale da impegnare i muscoli facciali usati per creare espressioni diverse: neutra, sorriso standard o sorriso esagerato. Le bacchette erano essenziali per la riuscita dell’esercizio, perché costringevano le persone a sorridere senza volerlo. Solo la metà dei membri del gruppo era effettivamente incaricata di sorridere.
I risultati dello studio suggeriscono che il sorriso può influenzare il nostro stato fisico: rispetto ai partecipanti che hanno mantenuto espressioni facciali neutre, quelli a cui è stato chiesto di sorridere, e in particolare coloro che dovevano elargire sorrisi esagerati, avevano livelli di frequenza cardiaca più bassi, dopo il recupero dallo stress. La vera sorpresa, però, consiste nell’evidenza che, sorridere durante brevi fattori di stress, aiuta a ridurre l’intensità della risposta del corpo a quell’affaticamento, indipendentemente dal fatto che una persona si senta davvero felice!
Gli studi relativi ai benefici effetti della risata sulla salute hanno origini lontane; già Ippocrate sosteneva:
“Il buonumore equivale a un elisir di lunga vita”.
Oggi, è convinzione comune degli esperti che la cosiddetta “Terapia del Sorriso” sia, non solo in grado di aiutare i malati a vivere meglio la loro patologia, ma apporti anche notevoli benefici a livello della respirazione, ossigenazione, circolazione, nonché della riduzione dello stress e degli stati ansiogeni.
L’approccio riunisce anche tecniche e metodologie diverse:
la famosa clownterapia del medico statunitense Patch Adams, lo yoga della risata, ma anche la visione di filmati, spettacoli… prodotti per strappare sorrisi.
Il “gesto” del ridere dona una ventata di aria fresca al cervello e, in un istante, gli approcci tra le persone cambiano… svanisce il pessimismo. Si mette in atto un processo che ha un grosso impatto sulle funzioni ormonali: il corpo agisce sulla mente attraverso una nuova attitudine.
Un sorriso, specialmente se inaspettato, può cambiarti la giornata… che sia tu a riceverlo o che sia tu a donarlo!
Ma… è vero che solo l’uomo sa ridere?
Nel prossimo post ci dedicheremo al sorriso degli animali!
A cura del
Team l’orto lieto