È giunto il tempo di piantare
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È giunto il tempo di piantare

Quante volte, in questi giorni, ho sollevato i coperchi dei semenzai, minuscole serre, una affiancata all’altra.
In ognuna di esse si spargono i semi degli ortaggi.
Questi si allevano in situazioni protette dal vento e dal freddo, spazi dove la temperatura viene aumentata grazie ad un pannello trasparente di vetro o simil vetro.

 

Oggi ci sono fogli di policarbonato o di pvc che si prestano bene a questo scopo: dall’esterno il sole scalda la superficie del pannello trasparente che, scaldandosi, intrappola all’interno luce e calore. Innaffiando adeguatamente si crea un clima adatto a far germogliare in anticipo i piccoli semini.

 

Qualcosa avverte, questi piccoli potenziali ortaggi, che la primavera é arrivata e allora… dai… giorno dopo giorno… nuove sorprese!

 

Dapprima appaiono piccoli rigonfiamenti nel terreno: ci avvisano che lì sotto qualcosa si sta svegliando e si sta muovendo;
poi, a seguire, si vedono spuntare dei tenerissimi germogli 🌱. Sono così delicati che mi chiedo, ogni volta, dove trovino questa forza per forare il terreno.
Eppure, un potere invincibile li tira verso l’alto.
Sono inevitabilmente attratti dalla luce e innalzano le loro foglioline in uno slancio impercettibile. Slancio inarrestabile verso il sole.

 

La linfa, come attratta da una calamita, scorre dentro le loro fibre per raggiungere le cime ed esprimersi nella costruzione di un miracolo.

 

È la realizzazione di un programma meraviglioso, stampato in ogni semino.

 

Ognuno di loro ricorda magicamente il proprio scopo: chi sarà pomodoro, chi verza, chi carota, chi lattuga, fagiolo, fava, carciofo, finocchio, rapa, sedano, prezzemolo e tanti altri partecipanti alla festosa danza dell’orto lieto.

 

Ecco perché l’orto lieto è lieto!

 

Se stiamo in silenzio, è possibile percepire tutto questo, è possibile partecipare!

 

Così, appena i primi semenzai sono pieni di piantine alte pochi centimetri, le più robuste vengono delicatamente cavate da quella culla.

 

In questo modo, lasciano spazio alle più piccoline mentre loro partono, per così dire, per la loro avventura di realizzazione, nel campo libero.
Lì, le piccole piantine sono attese dalla soffice terra e, mani ruvide, ma delicate ed esperte, praticano un foro nella terra umida con uno specifico bastone, tagliato a dovere, e che si possa ben impugnare.

 

Nel foro viene immessa la radice della piantina e, a quelle stesse mani, non resta che pressare la terra.
Ora, le piccole vite hanno uno spazio tutto loro per potersi sviluppare, fino a divenire adulte, e qui, nel nostro orto lieto, riceveranno tante attenzioni, cure, nutrimento naturale, letame di mucca e acqua quando serve.

 

Che sinfonia vedere lì, file alterne di piccoli ortaggi che crescono a vista d’occhio sapendo che, tra qualche mese, saranno già adulti!

 

Non vi svelerò tutto ora, altrimenti cosa scriveremo la prossima volta?
Mentre le cose accadono, ve le raccontiamo (raccontiAmo).

 

Vorrei aggiungere una piccola cosa: oggi, il nostro aiutante ortolano, per rimpiazzare alcune lavande, stava usando, una vanghetta a forca, un attrezzo che si usa preferibilmente su terreni pietrosi e appiccicosi. (ascolta dialogo sul video clip)

 

Ogni terreno ha il suo attrezzo, per intenderci: usiamo il cucchiaio per la minestra, e la forchetta per gli spaghetti; se invertissimo ogni cosa sarebbe difficile da usare e anche buffa, ma…torniamo a noi: ciò che mi ha commosso é stato vedere questo attrezzo tra le mani del nostro aiutante.
Erano una cosa sola. Il manico era ruvido, contorto, vecchio, fatto di legno di corniolo, che qui chiamano “grugnale”, un legno durissimo.
Questo attrezzo, ereditato dal padre, viene usato, per questo scopo, da oltre mezzo secolo.

 

Spero con tutto il cuore siano queste le eredità che possiamo tramandarci, di generazione in generazione, con tutti i valori umani che ne derivano!

 

Il mio smartphone, il mio computer o la mia auto periranno presto!

 

Chi saprà fare di questo, un tesoro, sarà invincibile in eterno!

 

 

a cura del
Team l’orto lieto

 

musica di Fausto Ciotti
album: Cordes
brano: Gocce

 

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