
Il messaggio della meravigliosa e saggia gorilla Koko:
“Io sono gorilla, io sono i fiori, gli animali.
Io sono natura.
Koko ama uomo.
Koko ama Terra.
Ma uomo stupido.
Koko dispiace, Koko grida.
Tempo fretta.
Aiutare la Terra!
Presto!
Proteggere la Terra.
Natura ti osserva”.
Koko è un gorilla femmina primate, la cui intelligenza e sensibilità ha letteralmente sconvolto il mondo scientifico.
Osservando Koko si è notato, ancora una volta, che il mondo “animale”, oltre a ispirare tenerezza, simpatia, timore…è fatto di esseri capaci di esprimere profondi sentimenti, a volte superiori a quelli umani.
Koko è nata nel 1971, in uno zoo di San Francisco.
La psicologa Francine Penny Patterson dell’Università di Stanford, interessata allo studio del rapporto uomo-primato, conosciuta Koko all’interno dello zoo, decise di prendere, come campione, questo giovane gorilla.
L’obiettivo iniziale era quello di svolgere un esperimento linguistico: insegnare al gorilla la lingua dei segni, la lingua dei sordomuti e dimostrare che, mediante i segni, è più facile istaurare un eventuale dialogo con il mondo animale.
La diffidenza e l’ostilità del mondo scientifico non costituirono mai un ostacolo per la psicologa Patterson, ed iniziò subito il suo lavoro.
Impressionante fu la rapidità con la quale Koko apprendeva e, dopo un anno, cominciò a comunicare con gli umani.
A quell’anno seguirono tanti altri, oltre 40, anni di profonda intesa tra le due, anni di reale amicizia. Koko aveva acquisito un bagaglio linguistico di oltre 1000 segni, ed in più era capace di comprendere circa 2000 parole in lingua inglese.
La sorpresa più grande sopraggiunse, però, quando fu chiaro che era in grado di comunicare anche i suoi pensieri, le sue emozioni.
La psicologa era solita leggere delle fiabe al gorilla: “Il gatto con gli stivali”, “La storia di tre gattini”… Quest’ultima era molto gradita, tanto che il gorilla chiedeva di riascoltarla più e più volte, instancabile, proprio come i bambini.
Una mattina, Koko, lasciando di stucco la sua insegnante, espresse il desiderio di avere un gattino come amico. E subito, la Vita, l’accontentò: un bel giorno, uno dei custodi dello zoo, trovò tre gattini abbandonati all’ingresso: tra questi, uno era femmina e senza coda.
Inutile dire che tra il gorilla e la dolce gattina fu amore a prima vista! Bisognava subito trovare un nome per la nuova amica e fu proprio Koko a scegliere. Con pochi segni disse: “Pallina”.
Da quel momento Koko e Pallina divennero amiche inseparabili.
Per 15 lunghi anni si fecero compagnia, giocarono in mille modi diversi, felici di essere l’una accanto all’altra, ma una triste mattina, in un attimo, la vita di entrambe cambiò drasticamente: Pallina fu investita da un’auto e morì sul colpo.
Ora bisognava informare Koko.
Una videocamera controllata, di giorno e di notte, poté registrare lo stato di shock in cui il gorilla si ritrovò dopo aver appreso la notizia: pianse tutte le lacrime che aveva.
Questo episodio, causa di così tanto dolore, mostrò, tuttavia, che l’esperimento della Patterson aveva raggiunto il suo incredibile successo.
Il mondo scientifico ne fu così colpito da iniziare a considerare che realmente gli animali sono in grado di comunicare con gli umani se si instaura con loro una profonda relazione.
Attraverso la Patterson, gli esperti cominciarono ad interrogare Koko e fu eclatante scoprire, attraverso le sue risposte, che… era consapevole di cosa fosse la morte.
Attraverso il linguaggio dei segni, disse, agli esperti, che sono vari i problemi per i quali i gorilla muoiono e, tra questi, c’è anche la vecchiaia e poi, si spinse oltre aggiungendo che, dopo la morte, vanno in un posto piacevole.
Alla domanda: “I gorilla sono tristi o felici dopo la morte?”.
Koko rispose: “Nè sono felici e nemmeno sono tristi, semplicemente dormono”.
Nel tempo, altri studiosi si unirono al progetto della Patterson, e Koko, felice, ebbe nuove domande a cui rispondere, nuove occasioni per interagire.
Non solo gli esperti erano interessati al meraviglioso gorilla: dopo la morte di Pallina, Koko fu presentata all’attore e regista Robin Williams che non poté fare a meno di innamorarsene… amore del tutto ricambiato!
Williams andava spesso a trovare Koko. Parlavano per mezzo dei segni, giocavano tra complici sorrisi… bastava un gesto per capirsi.
Sfortunatamente anche questo suo nuovo amico morì e, quando Koko lo venne a sapere, cadde nuovamente in profonda depressione.
Tra i tanti argomenti di cui gli studiosi parlarono con Koko, ci fu anche quello relativo al cambiamento climatico e al rischio di una futura catastrofe per il pianeta Terra.
Koko, terribilmente spaventata, chiese informazioni più dettagliate.
Dopo aver riflettuto, espresse il suo pensiero. Che evento!
Le reti televisive, i giornali, i media di tutto il mondo avrebbero dovuto dare risonanza alle parole che seguono, parole che un gorilla rivolge a tutta l’umanità:
“Io sono gorilla, io sono i fiori, gli animali.
Io sono natura.
Koko ama uomo.
Koko ama Terra.
Ma uomo stupido.
Koko dispiace, Koko grida.
Tempo fretta.
Aiutare la Terra!
Presto!
Proteggere la Terra.
Natura ti osserva”.
Koko è morta serena, nel sonno, il 19 giugno 2018, nella riserva della Gorilla Foundation a Woodside, in California, all’età di 46 anni.
Possa Koko essere l’ambasciatrice di ogni specie animale e, possa, il suo messaggio, essere accolto da noi tutti ed elaborato in profondità al fine di poter trovare la giusta azione per aiutare le creature animali a vivere al sicuro, felici e protette dalla malvagità umana nella loro-nostra Terra.
a cura del
Team l’orto lieto