La mano profumata del Buddha
La natura è perfetta e per quanto la scienza si sforzi a trovare le origini di ogni cosa, in verità possiamo solo ammirare ciò che spontaneamente prende forma su madre terra. Una delle piante davvero meravigliose e misteriose si chiama “la mano di Buddha” che con i suoi frutti che somigliano a tante dita affusolate trasmette allegria solo a guardarla.
La sua colorazione è di un bel dorato brillante, il profumo che emana è molto delizioso, suo gusto fresco ed intenso.
Era uno dei frutti prediletti dal Buddha ed ancora oggi viene utilizzata come offerta nelle cerimonie buddiste.
Per questo normalmente viene scelta della frutta con arti piuttosto chiusi. L’usanza è quella di posizionare due frutti uno vicino all’altro, come se fossero due mani giunte in preghiera.
La mano di Buddha fa parte della grande famiglia del cedro.
Si assume che è stato il primo limone dell’evoluzione dal quale si sono sviluppati gli agrumi.
Probabilmente ha sue origine in India ed è stato portato in Cina da monaci buddhisti.
Comunque, la pianta della mano di Buddha è conosciuta in tutta l’Asia, ma cresce soprattutto nelle vallate di Cina, Giappone e India del Nord.
Preferisce condizioni di clima temperato e non ama gli eccessi.
La pianta ha spine pronunciate, foglie verde intenso e allungate, fiori bianchi e molto profumati.
Generalmente la fioritura avviene in primavera, ma rifiorisce diverse volte lungo il corso dell’anno, quindi è facile trovare sulla stessa pianta frutti maturi, ancora verdi e fiori.
Rispetto al cedro la mano di Buddha è praticamente privo di semi, ma in compenso ha tanta scorza e buccia, con pochissima polpa e zero succo all’interno.
La buccia è squisita, viene spesso lasciata fermentare oppure gustata dopo averla candita.
La scorza viene affettata in maniera molto sottile o tritata ed utilizzata come ingrediente aggiuntivo in preparazioni sia dolci che salate.
Il cedro Mano di Buddha è ricco di vitamina C e vitamine del gruppo B, inoltre contiene importanti antiossidanti. In Cina viene utilizzato molto nella medicina tradizionale, che gli riconosce diverse proprietà per l’apparato cardiovascolare, immunitario e come toccasana per le vie respiratorie.
In Giappone, dove il frutto viene chiamato “bushukan”,
è considerato portatore di fortuna per coloro che abitano vicino a una delle piante.
È uno dei regali tipici che i giapponesi si scambiano a Capodanno.
Viene utilizzato nelle case come elemento decorativo al posto dei fiori, anche nell’apparecchiare la tavola.
Anche in Cina, dove prende il nome “fo-shou”, viene considerato come un portafortuna … porta prosperità, fertilità e longevità.
Ci sono vivai specializzati in Italia che vendono questa meravigliosa pianta.
È possibile farla crescere nel nostro paese, ma la sua delicatezza richiede tanta cura e attenzione …
e già, è la mano di Buddha!
Qui nel l’orto lieto stiamo organizzando una piccola serra per accogliere questa preziosa rarità!
A cura del
Team l’orto lieto