La pacciamatura e il telo pacciamante nel nostro orto.
La tecnica della pacciamatura, e quindi l’utilizzo del telo pacciamante sono un grande aiuto per le aziende agricole, come la nostra, che vogliono coltivare in totale sicurezza e rispettando gli standard biologici gli ortaggi del nostro orto.
È una metodologia molto utilizzata nella permacultura, agricoltura naturale e agricoltura biodinamica.
Il telo pacciamante protegge le piantine da parassiti, dal caldo o dal freddo garantendo loro una fase vegetativa tranquilla.
Il telo, serve sopratutto ad evitare di passare ore a togliere manualmente le erbe infestanti dai campi coltivati garantendo così una condotta biologica senza l’utilizzo di diserbanti chimici.
Il telo è in MATER-BI, una bioplastica creata dall’amido di mais e oli vegetali, completamente biodegradabile e compostabile. Il telo non deve essere recuperato e smaltito al termine del ciclo colturale, ma viene lavorato nel terreno dove è biodegradato ad opera dei microrganismi, trasformandosi in anidride carbonica, acqua e biomassa.
Esso viene dapprima disteso nel campo e sulla sua superficie vengono creati dei buchi in cui si inserisce la giovane piantina oppure i semi.
Facendo così la giovane piantina verrà protetta dalle eventuali erbe spontanee che vengono soffocate dal telo e che non avranno quindi possibilità di crescere.
Il telo oltre a proteggere dalle erbe infestanti ha anche altre funzioni:
mantiene il suolo morbido e umido;
conserva il calore del terreno, specie nel periodo invernale
e aiuta il terreno a rimanere bagnato durante il periodo estivo e quindi più secco.
Il quaderno delle poesie
Non è per manie di grandezza, ma trovo bello scrivere poesie sul bianco lenzuolo di terra del nostro orto.
Un foglio grande, dove ci posso camminare sopra, respirare i profumi, correre se voglio, sdraiarmi a braccia aperte e guardare il cielo, le forme delle nuvole che pascolano in cielo come le nostre mucche sui prati.
Il cuore si apre come si aprono i fiori dei campi sotto il sole e una gioia serena e calma sale leggera fino in cielo, chiudo gli occhi e vedo ancora più lontano, un lontano senza fine, un viaggio senza tempo, poi sento di nuovo la terra soffice e calda sotto la mia schiena non so se ho fatto un viaggio dentro me o là fuori nell’immensità, ma poco importa.
Sono di nuovo in piedi, i miei amici stanno stendendo i tubi dell’irrigazione che goccia goccia daranno l’acqua alle giovani piantine.
Sopra i tubi stendiamo un nero film di materiale vegetale che avrà la funzione di pacciamatura e diserbo al tempo stesso:
Il telo nero assorbe il calore che farà germogliare velocemente i semi delle erbe infestanti, ma essendo tenerissime resteranno ustionate dal caldo elevato che si genera sotto il telo, così i nostri ortaggi non dovranno competere con altra vegetazione.
A fine stagione tutto viene mescolato col terreno e torna ad essere nutrimento per altra vita.
Ora l’orto è pronto per essere di nuovo scritto, le righe sono dritte e parallele, la stampante sono le nostre mani e i colori sono per ora il verde delle tenere piantine.
Questa non è una poesia che rimane scritta immobile, ogni giorno cambia, evolve, cresce, e cambiano i colori e i profumi, si aggiungono e mutano i sapori!
Patate, pomodori, basilico, fagiolini, insalate, bieta cicoria, zucchine, melanzane, peperoni, zucche, finocchi, cetrioli e tanto altro.
La poesia è appena cominciata, la forza della vita assorbe l’acqua incolore, insapore, senza profumo e gli dona tutti i colori, tutti i sapori e tutti i profumi.
Sarebbe bello poter mettere una fotocamera fissa che riprenda a scatti l’evolversi di una pianta di zucchina per poter assistere con più facilità al miracolo della vita.
L’orto lieto non è una stampante 2D non è una stampante 3D e neanche multiD.
È una stampante DiDio!
Buona visione del miracolo!
A cura del
Team l’orto lieto
musica di Fausto Ciotti
album Cordes
brano Mariamar