“Chè tu possa vivere 100 anni!”.
In quante occasioni ci è capitato di sentire queste parole?!
Quasi 15.000 volte quest’augurio, in Italia, è andato a buon fine… ebbene sì, tanti sono i centenari nella nostra penisola! E la Sardegna detiene il primato del maggior numero. Oltre ad aver affrontato, a testa alta, le tante intemperie della vita, si è scoperto, recentemente, che questi centenari sono anche molto resistenti al Covid-19.
Secondo lo scienzato sardo, Roberto Pili, ricercatore di Cagliari e presidente della “Comunità Mondiale della Longevità”, le motivazioni vanno ricercate in tre parole chiave: “equilibrio” e “profonda serenità”.
“Davvero inaspettato!”, ripete pieno di stupore, più volte, il dottor Pili. La sorpresa del medico è giustificata dal fatto che, dopotutto, la generazione anziana è una delle più colpite dal virus in tutto il mondo, eppure, ai più vecchi tra i vecchi, non ha fatto un baffo.
Noto il caso di un’anziana donna cagliaritana che aveva contratto il virus poco prima del suo centesimo compleanno: ebbene… più che lasciarle in consegna una debole influenza, il virus non ha fatto e… in buona salute, le 100 candeline sono state spente con un unico centenario soffio.
Roberto Pili, ha studiato i segreti della longevità dei sardi. Il suo campo di ricerca si trova nel sud-est dell’isola, ad Ogliastra. Con 50.000 abitanti, è la zona più scarsamente popolata della Sardegna, ma con la più alta densità di centenari.
Da nessuna parte, in Italia, è così facile diventare vecchi. Oggi sono 60 le persone che vivono ad Ogliastra da almeno 100 anni!
Chi non vorrebbe conoscere i segreti per passare da un secolo all’altro?
Quell’equilibrio, di cui parla il dottor Pili, ha molte facce: una dieta equilibrata, con piatti semplici e naturali, attività fisica regolare, molto relax e, non ultimo, la “coltivazione” quotidiana di una mente che non può essere disturbata da nulla. Per i centenari, la pandemia non è motivo di paura. “Se loro si preoccupano, lo fanno solo a causa degli altri, si preoccupano per i loro cari”, dice Pili.
“Loro vivono ogni giorno come fosse un regalo.”
E, di fronte ad una vita così lunga, la metafora con la montagna da scalare sembra inevitabile: “Queste persone hanno già superato la vetta e guardano dall’altra parte.” Questo porta a una profonda serenità o, come dice lo studioso: “Hanno capito la vita!”.
“Capire la vita” significa, secondo lo scienziato, vedersi come parte del processo di creazione, in cui ognuno svolge semplicemente il proprio ruolo che, ad un certo punto, con la stessa semplicità, finisce. I centenari sperimentano la morte come un atto di grazia: normalmente, alla fine della vita, tutto va molto rapidamente ed in modo delicato, soave. E Pili aggiunge:
“Come quando una candela si spegne… da sola”.
Non si creda che la lunghezza di una vita sia dovuta all’assenza di mari in tempesta! Tutt’altro! E’ questo uno dei segreti che li rende così forti. Hanno una stabilità mentale inverosimile, che si raggiunge solo dopo aver superato delle dure prove. Forza che caratterizza anche il loro sistema immunitario. “Queste persone sono cresciute -spiega il dott. Pili- quando non c’erano gli antibiotici, di cui oggi si fa un grande abuso in quanto vengono assunti per ogni piccolo malessere”. Molti di loro sono sopravvissuti alla malaria e ad altre pericolose malattie. Il loro sistema immunitario è quindi, nonostante l’avanzare degli anni, estremamente resistente; quasi tutti vivono in buona salute fino all’ultimo giorno del lungo viaggio.
Altro fattore non trascurabile è rappresentato dai geni. Pili, attraverso i suoi studi, ha dimostrato che il materiale genetico dell’antico popolo dell’Ogliastra differisce da quello di coloro che vivono nelle aree adiacenti. Ciò deriva dal fatto che questa è una terra indipendente e di difficile accesso, il che ha scoraggiato, in passato, molti fenomeni migratori.
“Montagne inospitali e vegetazione piuttosto povera ci riportano ad un dato: solo i più forti e i “migliori” potevano prevalere qui, in migliaia di anni di evoluzione”, sottolinea Pili.
E l’intera comunità di Ogliastra, nelle vicissitudini della vita quotidiana, non può che stringersi compatta attorno a questi uomini e donne, che sfidano il tempo, aggiunge lo studioso, così come le loro famiglie che mai acconsentirebbero a lasciarli soli in una casa di riposo.
E il virus ha un nuovo motivo per fare, ancora una volta: “Dietro front!”.
L’Ogliastra non è l’unica terra con un’alta densità di centenari. Ce ne sono altre quattro nel mondo: l’isola di Ikaria in Grecia, l’isola di Okinawa in Giappone, la penisola di Nicoya in Costa Rica e un’area californiana; posti diversi, ma con caratteristiche comuni: isolate da un punto di vista geografico, caratterizzate da vegetazione arida che richiede una vita parsimoniosa, ma attiva e, quel non so che nell’aria che ti fa pensare:
“Qui si respira pace e armonia”.
Non ci resta che augurarvi: felice, felicissima lunga vita a tutti!
Chè possiate vivere…100 anni!
Tradotto da un articolo redatto da Vivek Marc Zollinger pubblicato il 11.06.2021 sul giornale di Zurigo, “Neue Zürcher Zeitung”.
a cura del
Team l’orto lieto