La ginestra il simbolo dell’umiltà
In questi giorni, il primo ospite che si presenta al mattino,
qui, a “l’orto lieto” è un profumo, dolce, nettarino e…inconfondibile:
profumo di ginestra!
Proviene da un’unica direzione, eppure sembrano mille.
Ovunque l’occhio vada, quel giallo intenso, familiare… già aspetta, a braccia aperte e, come una festa inaspettata, mette subito allegria!
Dipinge le nostre colline, le vallate, i bordi delle strade…
creando tante piccole miniere d’oro, ma… a cielo aperto.
La ginestra è una pianta tipica della macchia mediterranea:
per la sua crescita ha bisogno di un clima caldo e soleggiato ma, la sua natura straordinariamente flessibile, le consente di adattarsi anche a luoghi caratterizzati da scarsa illuminazione; non si lascia spaventare neppure dai climi che creano siccità di lunga durata, né da quelli molto rigidi, come qui, in inverno, quando le temperature saltano ben al di sotto dello zero.
La ginestra non dona solo bellezza, ma anche molte utili applicazioni: noi la usiamo per il consolidamento delle zolle, soprattutto nelle scarpate, possedendo una trama radicolare molto fitta e complessa.
Nell’orto, non manchiamo mai di usare i suoi steli per legare i mazzi di prezzemolo, cicoria o erbe aromatiche.
In cambio, questa pianta generosa e arrendevole non chiede quasi niente: neppure per quanto riguarda il terreno: ricco di pietre, argilla o sabbia, non fa differenza, pur apprezzando, per sua natura, un substrato alcalino.
Non a caso, nel linguaggio dei fiori, la ginestra rappresenta l’umiltà: dona tutta se stessa al mondo, ma di sé non si preoccupa… e se fosse questo il segreto per scorgere quell’incredibile abbondanza sempre fresca, sempre disponibile, racchiusa nel cuore della vita?
A cura del
Team l’orto lieto