Le belle e buone more, che da bambini andavamo a raccogliere, sui cespugli lungo i sentieri nel bosco e sul bordo delle strada di campagna. Che gioia riempire i nostri cesti e il nostro cuore….ricordi che vanno conservati e tramandati ai nostri piccoli e ai grandi che non lo hanno mai fatto o che se lo sono dimenticato….
Ricche di minerali, vitamine, antiossidanti e flavonoidi, le more sono state da sempre apprezzate ed usate per le loro proprietà antitumorali, diuretiche, depurative e antireumatiche. Il decotto delle foglie e delle radici è utile per curare infiammazioni alle gengive e al cavo orale, mentre i suoi frutti, ricchi di acido folico, possono contribuire alla crescita sana del feto durante la gravidanza.
La scoperta del rovo, termine con cui si denomina la pianta delle more, sembra risalire a più di diecimila anni fa. Secondo la tradizione, il rovo è sacro a Saturno, nonché amato dai poeti, compreso lo stesso Virgilio, che lo ritengono degno di adornare il regno dei cieli. Di fatto, nonostante prediliga luoghi assolati e polverosi, cresce anche ad altitudini elevate, resistendo con facilità agli inverni più freddi.
Originario dell’Africa meridionale, il rovo è un arbusto spinoso e perenne che si è diffuso spontaneamente in quasi tutta Europa, Asia meridionale, Oceania ed America. I fusti, molto ramificati, possono raggiungere gli 8 metri di lunghezza e presentano aculei a forma di uncino. Dai fiori, di colore bianco o rosa, organizzati a grappolo, nascono i frutti, le more appunto, la cui raccolta ottimale si estende dalla seconda metà di agosto a fine settembre.
Una tradizione popolare, infatti, narra che siano i frutti cari a San Michele, che come noto si celebra il 29 settembre. Per questo si consiglia la raccolta prima di tale data.
Una delle peculiarità di questa pianta è la sua resistenza agli erbicidi, dovuta ad un’elevata capacità infestante: è sufficiente che un ramo tocchi il suolo per radicarsi e moltiplicarsi. Ciò le consente uno sviluppo rigoglioso e aggrovigliato, conferendo caratteristiche di impenetrabilità alle sue siepi: il che ne fa un emblema di purezza e sacralità.
Nel nostro orto abbiamo iniziato una piccola collezione di frutti minori tra i quali: more, lamponi, uva spina, mirtilli, bacche di goji e altre.
Frutti tutti deliziosi ricchi di virtù salutari per il nostro organismo in quanto sono i frutti meno modificati dall’essere umano, quindi i frutti più vicini alla natura.
Con l’intento di ampliare la produzione di queste preziosità siamo ora in fase sperimentale per vedere quali possano meglio ambientarsi e noi imparare meglio le cure di cui hanno bisogno.
a cura del Team l’orto lieto