Perle profumate d’autunno
Le castagne!
Belle, gustose, un concentrato di salute. Oltre l’invitante luccichio di quella buccia marrone, liscia, compatta e resistente, c’è una polpa che è la promessa di un’esplosione di pura bontà!
Volgendo lo sguardo al passato, quello della raccolta delle castagne era un vero e proprio rito suggestivo, che ha scandito per secoli i ritmi delle società rurali: si trattava di un momento di aggregazione, di festa per tutta la comunità. A quei tempi, erano considerate “il pane dei poveri”, oggi, di questo “pane” conosciamo bene tutta la preziosità.
Volete averne un’idea? Appena 100 grammi di castagne ci regalano il 9 % del ferro del quale abbiamo bisogno, il 10 % del potassio e il 14% del magnesio. Costituiscono uno straordinario rimedio naturale per i problemi intestinali; rafforzano le ossa e i muscoli, migliorano la circolazione, sono una buona fonte di vitamine del gruppo B e non contengono colesterolo.
Un tesoro energetico e nutritivo!
Ma…se avete notato anche voi che una castagna tira l’altra, non dimenticate che, l’alta percentuale di carboidrati, rende questo alimento abbastanza calorico, dunque gustiamole fino in fondo, ma senza esagerare…troppo. Anche perché… tutti conosciamo quel senso di sazietà che regalano ed è proprio per questo che un tempo, lo stesso albero, il castagno, era detto “albero del pane”.
Durante i cambi di stagione, in particolar modo, le castagne donano all’organismo forza e vitalità, compensando gli squilibri di sali minerali e nutrienti fondamentali, ma anche restituendo energie dopo l’attività fisica e sportiva.
Arrostite, bollite, in polvere sotto forma di farina, possono essere gustate in tanti modi, evidenziando sempre il profumo della terra e quell’inconfondibile dolcezza ma sono le “caldarroste” a vincere il primo premio: ebbene sì, la diretta cottura sul fuoco consente di mantenere intatto il contenuto di sali minerali, contenuto che tende a disperdersi nel momento in cui vengono bollite.
Invece di comprarle, avete voglia di andare a cercarle in natura? Ricordate di non confonderle con i semi dell’ippocastano, conosciuti come “castagne matte” e non commestibili; si differenziano dai marroni, per la forma rotondeggiante, minuta, la buccia più spessa e il colore più chiaro.
Possiamo andare insieme a raccoglierle nei boschi adiacenti la nostra azienda…venite?
Ci sono le ‘roscette’ le castagne più dolci dell’Appenino.
Ed ora non resta che lasciarci stupire, ancora una volta, da quel sapore di misterioso e incantevole autunno.
a cura del
Team l’orto lieto