Qualcuno bussa alla porta
In un mattino di un giorno di festa, riscaldato dalla luce di un sole dai mille colori, tre fratellini si ritrovarono per la colazione. Uno dei tre passò del pane al più grande e, guardandolo in quegli occhi, sempre rassicuranti, riconobbe una luce intensa, la stessa che sentiva, straordinariamente viva dentro di sé. Poi osservò il fratellino più piccolo, intento a raccontare, in quel modo frizzante, il suo ultimo sogno… anche lui vibrava fortemente nella stessa luce.
C’era nell’aria un non so che di… inspiegabile… sembrava stesse per accadere qualcosa di straordinario, “eppure è un mattino come tanti… sulla tavola ci sono, come sempre, pane, burro e marmellata”, pensò.
All’improvviso il cucchiaino poggiato alla sua destra, con una voce un po’ metallica, di fronte a tutti, esclamò: “Che Felicità! La senti, Coltello che sei disteso qui, accanto a me?! E tu… Tovagliolo verde e festoso?! Anche tu, Briciola di pane caduta nel piatto?!”. Era un susseguirsi di: “Sì!”, “Certo!”, “Certo che sì!”.
L’inspiegabile, ora, era diventato pura meraviglia!
E fu in quel momento che Qualcuno bussò alla porta.
Tutti e tre si alzarono prontamente per aprire.
Non avevano mai visto nulla di simile:
era un meraviglioso Essere, che emanava una Luce abbagliante e di una tale Bellezza che i tre fratellini rimasero a lungo immobili. Le loro voci, incapaci di emettere il benché minimo suono. Nella mente regnava il più prezioso dei silenzi, nel cuore quel silenzio diventava una vasta, infinita distesa di beatitudine.
L’Amore era lì, davanti ai loro occhi, si era incarnato, ed aveva bussato proprio alla loro porta.
Con il cuore colmo di quello stesso Amore lo pregarono di restare… accettò.
Avrebbero voluto offrirgli i doni più preziosi della Terra, ma avevano in casa solo della farina.
Aggiunsero dell’acqua, incominciarono ad impastare, e tra quelle mani, che non sembravano più essere le proprie, videro nascere una pasta a forma di cuore, sole, luna, stelle… l’intero universo voleva sedersi a quel banchetto.
Insieme gustarono quel cibo, nella più assoluta semplicità.
I tre fratellini non avrebbero mai voluto che quell’ Essere lasciasse la loro casa, ma c’erano molte altre porte su cui bussare.
Quando sul viale si salutarono, capirono che non li avrebbe mai lasciati soli e, che per esprime l’immensa Gratitudine che sentivano, potevano solo essere, attimo dopo attimo, l’espressione di quell’Amore che aveva acceso in loro.
A cura del
Team l’orto lieto