Un’unica grande famiglia: l’arrivo delle giovani gallinelle
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Un’unica grande famiglia:

l’arrivo delle giovani gallinelle

Qualche giorno fa ci è sorto un pensiero:
“Abbiamo esteso il recinto del pollaio, perché non allarghiamo anche la famiglia delle gallinelle? Prendiamone qualcuna in più!”.
Così siamo scesi a valle per incontrare un allevatore di animali da cortile, che di gallinelle ne ha molte.
In questo posto ben curato, ogni razza è allevata separatamente, inoltre i pulcini vengono presi da piccoli e cresciuti con cura e attenzione.

 

L’allevatore ci conduce in un capannone pulitissimo e ben protetto, dove ci sono una trentina di giovani pollastre.
Entra da solo, gli diciamo che ne prenderemo tre.
Guardiamo, restando sulla porta, non vorremmo spaventarle inutilmente.
L’allevatore ha con sé uno scatolone di cartone che ha preparato con premura creando dei fori per l’aria. Appena entrato, le gallinelle si sparpagliano, ma alcune si ritrovano in un angolo. In quel momento avvicina velocemente un separè, realizzato con una rete metallica attraverso il quale le gallinelle restano confinate in un piccolo spazio, grande poco più di un metro. Con destrezza ne afferra una dopo l’altra, tenendo strette le ali e le adagia nella scatola. In un baleno, le fortunate gallinelle sono pronte per andare incontro ad una nuova, splendida vita che, per il momento ignorano. Da subito si rannicchiano vicine vicine, timorose, senza fare il benché minimo rumore, e così restano fino a destinazione.
Prima di ripartire facciamo un giro di visita a tutti gli altri animaletti: galli variopinti di varie razze, pavoni, tacchini, oche, anatre e anche conigli, piccioni, una faraona e un cane pastore bianco, che fa la guardia ai suoi tanti greggi.
Arrivati al nostro pollaio, poggiamo un fianco della scatola a terra per invitarle ad uscire.
Dopo il duro cemento, unico suolo conosciuto dalle loro zampette, passare al contatto con la terra fresca e viva deve essere una piacevole sensazione.
In breve, il timore iniziale si è trasformato in sicurezza ed è davvero una gioia vedere con quale disinvoltura beccano, o scavano con le loro zampette robuste.
Ma quando si entra a far parte di un gruppo già costituito, è noto che non è mai facile integrarsi.
La timidezza delle nuove arrivate sembrava essere un ostacolo, ma tra noi c’è stato chi, col suo amore, la tenerezza, e una buona dose di carezze ha offerto la giusta cura ed ora ognuna sembra sapere di essere parte di un’unica grande famiglia.

A cura del
Team l’orto lieto

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